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MA*GA SIBI con Roberto Fassone

08 April 2014–07 June 2014

MA*GA SI*BI
a cura di Roberto Fassone e della 3a del Liceo Musicale Coreutico Statale - Pina Bausch con la preziosa collaborazione di Francesca Chiara

MA*GA SI*BI è un workshop che ha avuto luogo tra l’8 e l’11 aprile 2014 al MA*GA di Gallarate. Durante il workshop gli studenti si sono confrontati con sibi, un software creato da Roberto Fassone in grado di generare miliardi di istruzioni utili per la produzione di potenziali opere d’arte. Suddivisi in sei squadre gli studenti hanno progettato altrettante performance che saranno messe in scena il 7 giugno 2014, negli spazi del MA*GA.
Di seguito gli orari di messa in scena, i set di istruzioni ricevute e la descrizione dei lavori progettati:

Minion
NellA NeBBIA del duBBIo
performance 15:30/16:30/17:30 (balconata, secondo piano)
(M) devi realizzare una performance coinvolgendo un’ opera del MA*GA. i performer devono realizzarla mascherati/in costume. un performer non deve sembrare un performer.
(A) la performance deve essere riguardo infinito e verità.
(T) la lettera più presente nel titolo deve essere la B
“Nella nebbia del dubbio” parla del dubbio infinito. Una verità impossibile da decifrare. La per- formance mette in scena un paradosso affascinante e positivamente infantile. Siamo davanti a un foglio bianco a righe nere o a un foglio nero a righe bianche? La performer esce dalla tela di Alberto Garutti, camuffandosi con essa e mettendoci di fronte a una questione insolubile. Una risposta non c’è ma il dubbio coinvolge parte del pubblico e lo persuade del’ impossibilità di una risposta. Un elogio al pensiero sofista.

Embrace
lei/le/l/
performance 16:30/17:30/18:30 (giardino MA*GA)
(M) devi realizzare una performance utilizzando solo la parte destra del corpo. un oggetto edibile deve essere presente nella performance. l’oggetto deve esse- re sempre a contatto con uno dei perforare.
(A) la performance deve essere riguardo vuoto e tecnologia.
(T) il titolo della performance deve contenere la parola “lei”.
“lei/le/l/” è una performance che si sviluppa su una considerazione di fondo: cosa succede- rebbe se la parte destra del nostro cervello fosse vuota? Il cervello è una mela in mano a un performer. A ogni morso della mela parte del cervello sparisce. Di conseguenza la sequenza coreografata davanti ai suoi occhi perde lentamente i pezzi. Le ballerine infatti perdono lentamente gli elementi sinistri del loro corpo. Gli occhi, le braccia e infine le gambe. L’intero processo ne paga le conseguenze. La stessa sequenza di gesti è riformulata e riarrangiata con un svuotamento di precisione dei movimenti inver- samente proporzionale al riempimento di significato della performance. La tecnologia dello stereo accompagna musicalmente in loop la coreografia. La stessa tecnologia e razionalità che dominerebbe le nostre menti se fossimo dotati del solo emisfero destro. Il titolo riprende graficamente la progressiva perdita di pezzi.

Mysterium Memoriae
SHARING
performance 16:45-18:30 (tutto il museo)
(M) devi fare una performance in cui viene eseguito uno sforzo fisico in rela- zione a un suono. la performance deve essere strutturata in due atti.
(A) la performance deve essere riguardo mistero e memoria.
(T) il titolo della performance può contenere parole esclusivamente contenute nella canzone “Imagine” di John Lennon.
L’occulto collettivo Mysterium Memoriae si nasconde. I loro sensi sono stimolati dai cellulari e le loro azioni legate al ruolo dei paparazzi. Il secondo atto si palesa al pubblico, il quale si troverà davanti a una nuova serie di azioni misteriose. Non chiedete, perché non vi risponderanno.

Pretenders
uN’ oRA d’ARIA
performance 17:00 (bar MA*GA)
(M) devi fare una performance utilizzando solo la parte superiore del corpo. un oggetto prezioso deve essere presente nella presente. l’oggetto deve essere sempre a contatto con i performer.
(A) la performance deve essere riguardo finzione e elementi.
(T) il titolo della performance deve contenere un’unità di misura.
Può una performance diventare una scultura? Dov’è si situa il confine? Una scultura vivente per un’ ora entra a a far parte del MA*GA. Tre soggetti bianchi, lucidi conservano l’oggetto più prezioso del mondo, l’aria. L’elemento è invisibile ma vitale, esattamente come i performer, la cui identità è invisibile al pubblico ma la cui presenza scultorea è fondamentale per attivare e mettere in mostra la loro “scoperta”. L’aria paradossalmente è ciò che sembra non ricevano le entità che la sorreggono, innescando un corto circuito che ci fa pensare a come le cose più importanti della nostra vita siano quelle di cui non ci accorgiamo.

Sam
eRAclIto
performance 16:30/17:30 (arena del MA*GA)
(M) devi fare una performance coinvolgendo qualcuno del MA*GA. I performer de- vono essere in ginocchio. un performer non deve sembrare un performer.
(A) la performance deve essere riguardo colori e tempo.
(T) il titolo della performance deve contenere un nome maschile.
Tutto scorre. Il tempo passa. Un corridore corre al tempo di un metronomo umano, accom- pagnato dal suono di un tamburo. A partire dalla nascita, rappresentata dal bianco, le sta- gioni della vita si susseguono, ciascuna con la sua velocità e il suo accumularsi di esperienze (rappresentato dalla saturazione del colore). Alla fine del percorso, il passo si fa più lento e si avvicina alla morte. Il performer veste il nero e si accascia terra, completando una metafora tanto semplice quanto significativa.

Un ringraziamento particolare a Alessandro Castiglioni e Lorena Giuranna

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