FIRENZE
Carlo Carrà
1953
Tecnica
Dipinto
Materiale
Olio su tela
Misure
60 x 50 cm
Provenienza
Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1953
N. Inventario
049
Firenze, 1953, è stato dipinto durante il soggiorno fiorentino dell’artista nel 1952. È una veduta sulla città e, in particolare, sulla cupola di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi. Un omaggio alla cultura fiorentina del Quattrocento, costante riferimento nella ricerca artistica di Carrà per il rigore compositivo e formale.
La pennellata è veloce, leggera e il colore è trasparente e aereo, la città è un volume compatto al centro del quadro, le case sono piccoli cubi sovrapposti delimitati da sottili contorni neri e da macchie di colore, in una sorta di costruzione piramidale. È un paesaggio essenziale costituito da una ponderata distribuzione spaziale di tre elementi: il cielo, Firenze e il paesaggio naturale.
Il colore distribuito velatura su velatura unifica l’intero paesaggio in una luce morbida e delicata e ci restituisce una spiritualità nelle cose.
La legatura compositiva stringe in unità le singole parti del quadro, in una compenetrazione intima alla tonalità del reale, dove i valori costruttivi si fondono mascherandosi nella qualità dell’immagine, lontano dal naturalismo e dall’impressionismo.
Il dipinto appartiene all’ultimo periodo del maestro che, dopo essere stato protagonista dei principali movimenti artistici italiani del Novecento come Futurismo, Metafisica, Valori plastici, Realismo magico e Realismo mitico, approda a temi più tradizionali come la natura morta e il paesaggio testimoniando un impegno costante verso il reale.
Il suo linguaggio rivela una continuità stilistica che non esclude nuove ricerche, perché, pur nella coerenza delle forme, la scrittura è rivolta alla sintesi pittorica e alla semplicità dell’immagine, verso quel difficoltoso equilibrio fra elemento concreto e trasfigurazione, tradizione e invenzione da sempre pensiero centrale in Carrà.
Il vero è fonte di emozioni formali e cromatiche da verificare, adattare, correggere con una meditazione successiva e distaccata, ogni oggetto è ricondotto alla sua forma tipica e spogliato dei suoi elementi aneddotici.
Nel 1953 Carrà partecipa, fuori concorso, al IV Premio Nazionale di Pittura Città di Gallarate, esponendo cinque opere, tra cui Firenze.
(GF)