POLITIPO L'IMMAGINAZIONE CREA

Attento fin da giovane ai fermenti e alle tensioni che legano pratica artistica e politica, Alberto Biasi aderisce tra anni Cinquanta e Sessanta a collettivi impegnati nel campo delle ricerche cinetiche e programmate come il Gruppo Zero, Gruppo T, Gruppo N. Biasi indaga così la percezione visiva dello spettatore che diventa un fondamento ineludibile, come mostra Politipo l’immaginazione crea del 1972, in cui alla tavola di legno di colore blu sovrappone dei nastri di politene verdi. La fascinazione ipnotica, risultante dalle torsioni del nastro ottenute posizionando degli spilli a intervalli regolari, crea un movimento armonico di pura illusione ottica. Le forme appaiono ingrandirsi e rimpicciolirsi, i cromatismi sono cangianti: tutto ciò, che Biasi chiama “dinamismo virtuale”, si attiva dall’effetto dei movimenti dello sguardo dello spettatore che va a costruire quei movimenti virtuali e non fisici. (VR)