IMMAGINI AMBIGUE

Gillo Dorfles è uno dei più importanti teorici dell’arte del XX secolo. L’opera Immagini ambigue documenta però l’inizio dell’attività di artista, negli anni in cui alla militanza critica, Dorfles alterna la sperimentazione pittorica. L’opera presenta i tratti caratteristici del contributo di Dorfles al Movimento Arte Concreta, cercando di contaminare il rigore geometrico sostenuto dal movimento, con un sinuoso linearismo dagli echi surrealisti. Gli elementi azzurri, verdi e neri sembrano infatti ricordare lontane forme organiche che, sospese, fluttuano circondate da campiture arancioni e vermiglie, atte a suggerire giustapposizioni ritmiche più profondità spaziale. Questa ricerca pittorica, apparentemente distante dalle istanze concretiste del MAC, in realtà ne presenta una variante più fantasiosa e libera, elaborata e proposta sin dalla nascita del movimento stesso. Dorfles infatti, oltre a essere uno dei fondatori del movimento nel 1948, sarà il teorico più attivo e impegnato, anche in una prospettiva di contaminazione tra creatività artistica e design industriale, moda e gusto popolare, che successivamente segnerà gli ambiti di ricerca critica dello studioso triestino. Nello specifico, inoltre, nei primi anni del secondo dopoguerra, Dorfles dedicherà un’ampia parte della propria riflessione teorica al rapporto tra arte astratta e concreta, sottolineando come “quest’arte d’oggi … non ha affatto annullato il compito figurativo che spetta alla pittura e alla plastica, ma l’ha soltanto rinnovato e dilatato, riproducendo quanto dall’intimo vengono sviluppando sulla tela le forze creatrici dell’artista”.
Immagini ambigue è stata donata da Dorfles al museo di Gallarate in occasione della mostra MAC - Movimento Arte Concreta 1948/1958, tenutasi nella primavera del 1984, prima mostra storica che un museo italiano dedica a questo importante movimento del secondo dopoguerra. (AC)