FLORILEGIO
VEGA
2021
Tecnica
Video
Materiale
Digital video + archive footage
Misure
9'40''
Provenienza
XXVI Edizione Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate
N. Inventario
1448
VEGA (Francesca Pionati e Tommaso Arnaldi) è un duo di artisti visivi e registi di base a Roma. La pratica di VEGA incorpora videoarte e performance, esplorando l’ibridazione di materiali d’archivio, storie, rituali (elementi predefiniti o precedentemente contestualizzati) con teorie, linguaggi ed estetiche contemporanee. Interrogando e ricollocando manufatti del passato, il loro lavoro mira a far riemergere elementi nascosti o a fargli acquisire un nuovo significato, nel tentativo di mettere in discussione le dinamiche di potere e la memoria collettiva. I due artisti sono particolarmente interessati alle nuove tecnologie, all’intelligenza artificiale e ai digital media, come aree per osservare e confrontare i modi in cui il passato lavora attualmente per dare forma al futuro e propagare se stesso.
Le loro opere sono state esposte a Sant’Andrea de Scaphis e MACRO, Roma; Triennale di Milano; MEGA, Milano. Nel 2021 hanno curato “Iniziative di II” a Roma; hanno partecipato alla X edizione di VISIO, promossa da Lo schermo dell’arte, Firenze, e alla mostra “Thinking Beyond – Moving Images for a Post-Pandemic World”, Manifattura Tabacchi, Firenze.
L’opera video Florilegio nasce in un contesto ampio e collaborativo, in dialogo con la pubblicazione FLOWERS, realizzata con e con la courtesy della Fondazione John Giorno. Il punto di partenza dell’intero progetto è infatti una poesia di John Giorno, letta dallo stesso autore. VEGA spiega così l’opera: “La voce di John Giorno che interpreta Welcoming the Flowers è stata l’ispirazione principale per questo lavoro sul rapporto dell’uomo con la morte e il dolore [...]. Seguendo le sensazioni che la poesia ha suscitato in noi, abbiamo iniziato a lavorare con video d’archivio trovati su Internet, che ritraggono funerali e funzioni commemorative di personaggi famosi, ma anche feste per i nascituri o battesimi, che hanno plasmato il nostro immaginario contemporaneo.
Abbiamo distrutto le forme, ingrandito i dettagli e cancellato ogni contesto di riferimento. L’immagine è totalmentede costruita e il focus è sul simbolo –i fiori– e sui movimenti: la follia, la gioia o il bisogno di controllarsi, e gli aspetti più propriamente rituali”.
Esplorando il ruolo della performatività nella preservazione della memoria, gli artisti mettono in scena elementi di riti funebri raccolti da Ernesto de Martino nel suo libro Morte e pianto rituale.
Il video è interrotto da tre interviste di fantasia scritte dagli artisti, che presentano agli spettatori tre diversi personaggi che hanno trasformato le ceneri dei loro cari in oggetti significativi: uno degli innumerevoli modi in cui il consumismo ha invaso ogni aspetto della vita umana, producendo nuovi riti.