COMPOSIZIONE PENTAGONALE
Mario Radice
1950
Tecnica
Dipinto
Materiale
Olio su cartone
Misure
35 x 50 cm
Provenienza
Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1950
N. Inventario
003
L’opera Composizione pentagonale è un dipinto di matrice astrattista realizzato da Mario Radice nel periodo post-bellico. Nel quadro confluiscono, con spiccato equilibrio compositivo e armonia cromatica, il linguaggio astratto che segna la produzione del pittore negli anni trenta, e il ritorno alla figurazione, legato allo scoppio della seconda guerra mondiale. Il soggetto infatti, pur apparendo nel suo complesso una composizione astratta, lascia un ampio margine per la lettura di strutture architettoniche nate dall’incrocio e dalla sovrapposizione di piani e linee. Elementi enigmatici e sinuosi si alternano a figure geometriche che suggeriscono una profondità spaziale, subito spezzata. Emblematico in questo senso il pentagono (da cui il titolo dell’opera) nato dall’incastro di forme che a una prima lettura dell’immagine appaiono poste su piani differenti. Effettivamente la vasta produzione di Mario Radice, artista fondamentale per l’affermazione della pittura aniconica in Italia, attivo a Como sin dalla prima metà degli anni trenta (insieme, tra gli altri, a Rho e Terragni) è innanzitutto segnata dall’elaborazione di un personale e coerente linguaggio astrattista. Vicino poi a Carlo Belli e all’astrattismo milanese della Galleria Il Milione, il pittore è uno tra i più forti sostenitori di una ricerca avanguardista compatta e metodica. Solo in relazione alle drammatiche vicende legate alla guerra, l’artista produce una serie di opere (tra cui i tragici “Crolli”) di matrice figurativa. A partire dal dopoguerra Radice torna all’astrazione, attraverso una pittura però più stratificata e complessa, come appunto Composizione pentagonale. Il quadro è uno dei pezzi storici di maggior rilievo della collezione del MAGA, acquisito nel 1950 in occasione della I Edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, contatto questo, tra l’istituzione gallaratese e l’artista, che continuerà anche negli anni successivi quando Radice sarà chiamato a prendere parte alla Giuria della II e III Edizione del Premio. (AC)