ANTONIETTA DU LIGIER
Enrico Baj
1974
Tecnica
Collage
Materiale
Collage polimaterico su tavola
Misure
146 x 114 cm
Provenienza
Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1978
N. Inventario
289
Antonietta du Ligier appartiene ad una più ampia serie di lavori dedicati a "Dame e Generali", icone del potere futile, volgare e brutale. Il nome fa riferimento a Dames et Généraux, libro del poeta surrealista Benjamin Péret, illustrato da Baj ed arricchito da interventi di André Breton e Marcel Duchamp.
Nell’opera in esame antiche passamanerie, applicate su un pregiato tessuto operato, compongono una figura sgraziata e buffa, una caricatura di una corpulenta dama del Seicento, appunto, Antonietta du Liger. La figura, come spesso accade per i personaggi che affollano l’anarchico universo di Baj, non è semplicemente irriverente, di fatti questa raffinatezza, così teatrale e ridondante, nasconde un tragico senso di precarietà, vanità e vuoto, segno di una ricchezza dunque fatua e ingiustificata.
Nella sua Automitobiografia, l’artista ricorda precisamente come “nel corso degli anni settanta mi sono spesso impegnato, particolarmente tra il ’74 e il ’75, a rielaborare un tema che era stato già oggetto di opere precedenti: quello delle dame. A queste degne compagne dei miei generali, io davo in genere dei titoli solenni e pomposi di signore aristocratiche, nomi che trovavo tra le pagine della storia o del Grand Larousse Illustré o di altre enciclopedie ... . L’occuparmi di dame proveniva da una circostanza fortuita, cioè … il mio studio andò riempiendosi di cordoni, frange, fiocchi e passamani, insomma di tutta la vecchia mercanzia generalmente databile tra la fin de siècle e il 1930 che trovavo”.
Le collezioni del MAGA conservano anche un Generale (opera donata da Giovanni Orsini) realizzato da Baj nel 1978 e perfettamente abbinato alla “sua” dama dal momento che è stato realizzato attraverso un ricamo su tessuto imbottito. Questa coppia, grottesca e divertente è così testimone, all’interno di una sezione dedicata alla critica sociale, di un approccio, quello di Baj, unico di Italia, scanzonato, satirico e che fa della risata la sua arma più tagliente. (AC)