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RACCONTO

Bepi Romagnoni

1963

Tecnica


Dipinto

Materiale


Collage e olio su tela

Misure


800 x 100 cm

Provenienza


Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 2001

N. Inventario


1022

Racconto di Bepi Romagnoni è un’opera che solo in apparenza ha contatti con la pittura astratta. La tela infatti, anzi la serie di tele realizzare da Romagnoni, tra il 1961 e il 1964,  sono il frutto di una profonda rimeditazione della realtà e della sua possibile restituzione tramite il linguaggio pittorico.
La pittura deve infatti, per l’artista, essere in grado di esprimere la complessità drammatica del reale, la sua stratificazione e l’impossibilità di giungere ad una visione e un senso univoci. E’ per questo motivo che il lavoro di Romagnoni parte dal collage, dalle sovrapposizioni di frammenti ritagliati da rotocalchi e stampati da frames di film, che poi vengono incollati sulla tela tra differenti strati di materiale pittorico. Si vedono così affiorare, fra densi strati di colore rosso e blu, i dettagli di una mano vista frontalmente, poi forse di un capo, o il profilo di un volto, questo più grazie all’intuito dello spettatore, che non grazie ad una sicura visione.
Come ha  infatti scritto Enrico Crispolti “Lo svolgimento del Racconto – così Romagnoni prende a intitolare i suoi quadri sin dallo scorcio del 1960- avviene in una dimensione di durata: tempo e spazio si articolano in una fluida disomogeneità. E’ una ricerca volta al recupero della complessità del reale, concepito come totalità e compresenza di fatti”. L’opera è così un significativo esempio dell’evoluzione del linguaggio di Romagnoni, uno dei primi artisti, attivi a Milano nella seconda metà degli anni Cinquanta, che diedero impulso al Realismo esistenziale, prestando particolare attenzione al disagio e al racconto della storia.
Tra gli artisti più celebrati del gruppo, Romagnoni partecipò ad importanti esposizioni internazionali come la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel. Proprio in relazione all’importanza di questa ricerca, nel complesso panorama di dialogo tra astrattismo e realismo, che nel  la Commissione del XX Premio Gallarate, composta tra gli altri da Luciano Caramel, Enrico Crispolti e Vittorio Fagone, nel 2000, decise di acquistare l’opera. (AC)

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