×

Affina la ricerca:
Vai al contenuto principale

L'ARTE COME SERVIZIO- L'ARTISTA COME SERVO VIZIOSO

Franco Ravedone

1975

Tecnica


Fotografia

Materiale


Stampa fotografica b/n su carta

Misure


45 x 55 cm

Provenienza


Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1977

N. Inventario


254

Franco Ravedone ha condotto la sua attività cercando di cogliere quello spirito della contemporaneità e del cambiamento in atto a partire dagli anni sessanta, periodo in cui la figura dell’artista e l’opera, la sua funzione, il suo statuto e le sue modalità operative erano in grande discussione. Così, prima d’essere egli stesso autore, cercò di creare una rete di contatti e di rapporti nella convinzione che l’arte andasse primariamente dibattuta; aprì infatti il suo studio al pubblico per mostre, riunioni e happening, tra alcune performance Fluxus e la partecipazione degli allora giovanissimi Fabro, Mario e Marisa Merz. Il suo lavoro è cambiato nel corso degli anni, adattandosi ai codici del tempo, in una ricerca continua e sensibile al nuovo: ha infatti compiuto sperimentazioni con una grande varietà di mezzi, dalla scultura alla Mail Art, dalla pittura alla performance.
Una delle sue prerogative è quella infatti di adattare il lavoro alla circostanza, creando un dialogo tra le condizioni e l’opera. Così ha voluto esporre in ambienti inusuali come il cinema Anteo di Milano, un ristorante in cui ha presentato “quadri alimentari”, una stazione metropolitana dove ha esposto un lavoro capovolto, nel cortile di una casa abbandonata dove ha installato una scultura di marmo e brina e in una vetrina di New York. 
L’opera L’arte come servizio - L’artista come servo vizioso è una delle due più importanti performance realizzate da Ravedone sul sistema dell’arte. Qui l’artista si reca a casa di alcuni importanti critici d’arte per pulire la loro macchina da scrivere; questo gesto non deve essere interpretato come moralista o punitivo, bensì come la ripromessa dell’arte di essere attenta ai suoi messaggi, onesta nei suoi giudizi. L’altra serie, scattata da Giorgio Colombo, è invece dedicata ai collezionisti più importanti degli anni ottanta, ripresi nell’agio delle loro collezioni, mentre Franco Ravedone li fissa, con interesse e con cura.
Il MAGA possiede di questo artista anche un lavoro precedente custodito nella sezione dei Libri d’artista. Si tratta dei Sei volumi di architettura del 1970, in cui i singoli tomi sono cementati a foggia di muro. (FMC)

L'arte come servizio- L'artista come servo vizioso