DONNA IN VIOLA
Bruno Cassinari
1953
Tecnica
Dipinto
Materiale
Olio su tela
Misure
130 x 60 cm
Provenienza
Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1953
N. Inventario
042
Donna in viola è forse la versione più sontuosa ed emblematica della figura femminile che Cassinari realizza prima di approdare all’ulteriore frammentazione a mosaico del rapporto figura-ambiente di stampo cubista, fase che egli porta avanti parallelamente a quella espressionista astratta. Cassinari è stato infatti collocato dal critico Werner Haftmann in una posizione prossima a quella dei cubisti orfici, in quanto ciò che l’artista chiede al cubismo non è la possibilità di proporre simultaneamente sulla superficie della tela, in ermetici incastri, differenti inquadrature visuali di un medesimo oggetto, ma piuttosto un modo di esaltare lo splendore cromatico del quadro. Per lui il colore luminoso e cristallino delle forme trasferisce il visibile in una sorta di sfera incantata.
Il tema della figura femminile, presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1948, è tra quelli prediletti dall’artista: egli dedica all’immagine della donna numerose opere, simili a quella presente nella collezione del museo di Gallarate, rappresentando in molte occasioni sua madre. La donna è per Cassinari una figura ieratica e una sorta di idolo cosmico.
Donna in viola, conosciuta anche come Il ventaglio o Ritratto di Lorenza de’ Medici, presenta ormai una completa maturazione linguistica di questa tematica: la donna è tagliata all’altezza delle ginocchia ed è immersa in una solitudine di lontana ascendenza metafisica.
La donna in una posa frontale, quieta e arcaica, con un grande ventaglio nella mano destra, è la sola e unica protagonista della scena, costruita tutta all’interno di uno spazio minimo che passa nettamente in secondo piano. I colori freddi, come il viola, citato anche nel titolo, e i toni che vanno dal blu all’azzurro e al verde scuro contribuiscono a rendere un clima di pacata staticità interrotta dal movimento delle mani protese in avanti.
Donna in viola nel 1953 partecipa alla IV Edizione del Premio Città di Gallarate in cui si aggiudica il primo premio. (MM)