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INCUNABOLO 92

Claudio Olivieri

1992

Tecnica


Dipinto

Materiale


Olio su tela

Misure


165 x 110 cm

Provenienza


Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1996

N. Inventario


728

“È riuscito il dipinto in cui colore e struttura si scambiano il proprio segreto”, afferma l’artista nel 1982 parlando della sua intera ricerca. Una frase ancora valida per questo lavoro del 1992. L’opera che state osservando, infatti, non può essere spiegata per porzioni, per tocchi, per dominanti di colore.
Nessuno degli elementi prevale e l’immagine ci appare come un tutto, amalgamato e soffuso, in cui la vista viene accolta e indotta a percorrere la superficie, fluttuando. Non c’è un vero punto d’arrivo, non un interno e un esterno certi, non una forma a cui appigliarsi: l’occhio scivola tra le volute del colore e devia, accecato dai bianchi. Il dualismo, risolto in una fusione perfetta, è piuttosto quello della luce e del buio: queste componenti rendono questa apparizione, questa pittura soffiata, una figura possibile.
Ma per Olivieri il mondo della realtà e il mondo della pittura sono due opposti: “Il mondo ci appare fatto di corpi che danno ombra. Con la pittura è l’ombra che ci restituisce un corpo”. Così la nostra mente percepisce una presenza che non può definire una figura, che non è nulla di conosciuto ma ha una massa visibile e tridimensionale.
Un corpo di una materia indefinita, leggera ma corposa. Con un gioco di parole l’artista ci dichiara il suo intento: “Nel dipinto si tenta il corpo dell’idea, non un’idea di corpo né, tantomeno, dare corpo a un’idea”. La ricerca è orientata verso la creazione di un evento di colore, libero da rappresentazione e da ricordi, materia completamente nuova per la nostra vista. “La pittura può dimostrare che l’atto di vedere è altrettanto importante di ciò che si vede, perché è in quell’atto da essa reso presente, che noi capiamo come si vede”. Incunaboli o quattrocentine sono i primi libri moderni, stampati con la tecnologia di caratteri mobili, prototipo della stampa industriale; ma incunabolo significa anche “in culla”. Così in qualche modo, si richiama ancora questa doppia natura del lavoro di essere contemporaneamente tecnica, linguaggio e un’avvolgente visione. (FMC)

Incunabolo 92