SCOGLIO SONORO INTERATTIVO
Piero Gilardi
1997
Tecnica
Installazione interattiva
Materiale
Poliuretano espanso
Misure
145 x 67 x 65 cm
Provenienza
Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1997
N. Inventario
004
La prima impressione davanti a quest’opera è quella di una divertita delusione percettiva. Se infatti alla vista i piccoli sassi sembrano essere veri, da un’indagine al tocco ci accorgiamo che tutta l’opera è fatta di una materia morbida, lattice di gomma, contraria alle nostre aspettative.
Questa prima necessità, di toccare e verificare l’opera, ci permette di scoprire direttamente il suo funzionamento reale: l’interazione. Se infatti muoviamo lo scoglio più grande fino a farlo ruotare, esso emette un suono, il frangersi dei flutti del mare sulle rocce. La nostra azione modifica la situazione, e con il nostro corpo azioniamo l’idea delle onde. Così quest’opera è in maniera semplice e immediata l’indice della ricerca più profonda di Piero Gilardi: “La “materia” che posso offrire…, non è sigillata in opere d’arte ma consiste nella disponibilità a condividere un’esperienza immaginativa e cognitiva”.
Alla fine degli anni sessanta l’artista realizzava, infatti i tappeti-natura, ultimi oggetti di una lunga ricerca che si spenderà poi in un impegno politico militante e nello studio di procedure, procedure, sistemi, dispositivi, istallazioni fino a culminare nel 2008 nell’apertura a Torino del Parco d’Arte Vivente. Tutta la ricerca conferma la volontà di porre l’arte in una dimensione di ricerca, propositiva, scientifica, responsabile, circa i processi di conoscenza e relazione, la qual cosa comporta un coinvolgimento etico dell’artista nella vita sociale collettiva.
I "tappeti-natura" sono superfici in poliuretano espanso, invitanti e incredibilmente somiglianti al reale, pensati per essere usati come luogo d’incontro. Una natura artificiale, quindi, creata per agevolare rapporti e contatti. Il messaggio sotteso è la dimensione di libertà e volontà di cui ciascuno di noi dispone nell’interazione con le cose e con gli altri. Il PAV di Torino è in questo senso l’opera più significativa: il parco, attivo e visitabile, è un luogo concepito per l’interazione tra persone, sistemi e natura nella volontà di condurre una ricerca laica, estesa, continua sul vivente.