THE SINGER
Alice Cattaneo
2004
Tecnica
Video
Materiale
DVD, video, lettore DVD in modalità loop, cuffie audio, cavi di connessione monitor lettore DVD
Misure
1'30'
Provenienza
Opera donata dall’artista nel 2008
N. Inventario
1242
Il video The Singer presenta le vicende di un attore lirico che si esibisce sul palcoscenico. Solo che l’eroe è un piccolo personaggio costruito con dello scotch blu, il palcoscenico è un semplice tavolo e la voce, prestata dal tenore Beniamino Gigli, è un insieme di frammenti provenienti da opere diverse, continuamente interrotta, indistinta. Nell’enfasi dell’esibizione, il cantante cade a terra ad ogni acuto, fino all’inesorabile e drammatica fine. Ma anche il dramma è piccolo, proporzionato agli elementi del racconto. Sul finale il cantante cade a terra e muore tra gli applausi del pubblico; nel video compare la mano dell’artista che copre il corpicino con un telo e una enorme rosa di plastica piomba chiudendo la scena. E’ a quel punto che il dramma si trasforma definitivamente in ironia.
In The Singer, la struttura narrativa e la scena sono costituite da pochi semplici elementi, come è tipico della intera ricerca artistica di Alice Cattaneo, che costruisce sia nel lavoro video sia nella scultura, strutture molto semplici, leggere e articolate con un calibrato e pulito accostamento di elementi di uso quotidiano e gesti non retorici. L’artista considera i suoi lavori scultorei “spazi immaginari resi possibili e concreti in uno spazio reale”, nei video accade invece che gli spazi reali rivelino uno spazio immaginario. Alice Cattaneo compone assemblage di sequenze brevissime, in cui mette in scena incontri tra oggetti, immagini e segni che creano eventi e gestualità semplici ma definitivi. Essi non fanno parte di una narrazione, sono gesti minimi che alludono a qualcosa di più complesso. All’origine di ogni video risiede un meccanismo di riduzione, volto alla ricerca dell’essenza di ogni elemento indagato. Le scene vengono realizzate con l'uso di una camera fissa e hanno il ritmo di piccole freddure, in cui l'elemento della sorpresa coglie lo spettatore alla sprovvista, impedendogli di attribuire un significato univoco alle immagini, anche quelle più banali. (LG)