Michele Lombardelli. Untitled
27 febbraio 2022–08 maggio 2022
La mostra
Partendo dalle opere pittoriche degli ultimi anni la mostra intreccia i diversi linguaggi sperimentati dall’artista, evidenziando come l’interesse, la ricerca e il pensiero laterale di Lombardelli si muovano contemporaneamente verso la pittura come segno, l’immagine fotografica come testo, il libro come oggetto d’indagine, e il suono come materia di esplorazione.
Al MA*GA si troverà una serie di dipinti recenti, fondati su rigorose variazioni cromatiche e geometriche che non escludono l’imprevisto e, al contempo, riformulano l’idea di astrazione, dissolvendo qualsiasi connessione referenziale con la rappresentabilità del reale.
Cuore della rassegna è la sezione dedicata alla produzione fotografica, alle serigrafie e alla manipolazione elettroacustica ed estetica del suono.
“I dipinti, le fotografie e i progetti sonori e musicali di Lombardelli - afferma Vittoria Broggini, curatrice della mostra - sono parti di una poetica che continuamente prende le distanze dall’idea di interpretabilità del segno per dare spazio, contemporaneamente, alla presenza muta e all’evidenza sonante del significante. Una sorta di raffreddamento, di “distacco del gesto”, e di sottrazione semantica accomuna le immagini fotografiche, quelle pittoriche e le sonorità elettroacustiche; corpus di opere interdipendenti che agiscono come eventi formali e concettuali mai conchiusi e da cui emergono forze combinatorie, rispondenze, contrappunti e rimandi reciproci.
Ogni volta che il processo creativo si concretizza in una forma plastica, visiva o sonora, questa non è mai fissata in modo definitivo e diviene parte di un sistema aperto di correlazioni tra i percorsi indagati, i linguaggi sperimentati e i diversi esiti raggiunti”.
L’opera di Lombardelli estremamente libera nelle scelte dei mezzi espressivi (dipinto, fotografia, disegno, serigrafia, suono) e dei supporti (tela/tavola, carta, moquette, ceramica, vinile) è caratterizzata da una vocazione ambientale e da una qualità espansiva in cui scorre una costante e sottile tensione tra equilibrio e precarietà, disordine e controllo: elementi di una dialettica ancor più serrata quando l’artista performa il suono.
Incessante sperimentatore di diversi sistemi di generazione del suono, nella sperimentazione di Lombardelli s’incontrano riferimenti evidenti all’avanguardia elettronica, noise, ambient, glitch.
La mostra documenta inoltre il progetto Untitled Noise, fondato con l’artista Luca Scarabelli (Tradate, 1965), che ha visto il coinvolgimento di un maestro della storica avanguardia italiana come Lino Capra Vaccina.
Il percorso espositivo si completa con la sezione allestita all’interno delle sale Via Milano Lounge all’aeroporto di Milano Malpensa T1.
Accompagna la rassegna, la monografia Michele Lombardelli. Untitled (Postmediabooks, 2022).
Michele Lombardelli è l’artista presentato da A+B Gallery ad Art Verona 2020, selezionato dal MAGA in occasione di Level 0. Level 0 è il progetto di Art Verona che promuove la collaborazione tra gli artisti, i Musei e le gallerie, invitando i curatori e direttori di Musei a selezionare per ogni edizione un artista a cui dare visibilità.
L'artista
Michele Lombardelli (Cremona, 1968).
Tra le mostre, si ricordano le personali: Spazio Kappanoun, Bologna, A+B Gallery, Brescia; Arrivada, Milano; La Rada, Locarno; Sala delle Colonne, Corbetta MI; MOT International, Londra; AMT, Milano; Bonelli Contemporary, Los Angeles; A+M bookstore, Milano; Museo Arte Contemporanea, Lissone. Hanno inoltre ospitato il suo lavoro: MA*GA di Gallarate; Assab One, Milano; CeSAC, Caraglio; Chateau de Chillon, Montreaux; La Triennale, Milano.
Suoi libri d’artista sono stati esposti in istituzioni quali la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Casa del Mantegna, Mantova; Musée Cantonal Des Beaux Arts, Lausanne; Museo MA*GA, Gallarate; La Triennale, Milano.
Tra le pubblicazioni: Echo Park Comfort Inn, A+M bookstore, Milano 2003; Los Angeles 1989/Tokyo 1991, Humboldt Books, Milano 2017 e California, Humboldt Books, Milano 2020, segnalato da Rolling Stone tra i migliori sette libri fotografici dell’anno.