03 ottobre 2009–10 gennaio 2010
La mostra
The Group Show è una mostra collettiva inaugurata nella storica sede della GAM presso viale Milano.
La mostra occupa, per la prima volta, tutte le sale espositive del museo ospitando i lavori di Mario Airò, Massimo Bartolini, Carlo Bernardini, Loris Cecchini, Ofri Cnaani, Mme Duplok, Chiara Dynys, Lara Favaretto, Maik e Dirk Löbbert, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini.
A legare concettualmente le opere in mostra è in primo luogo l’appartenenza degli artisti al progetto Twister. Rete Musei Lombardia per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Regione Lombardia, dalle dieci istituzioni coinvolte e coordinato dalla GAM di Gallarate come museo capofila.
The Group Show nasce dunque quale punto di arrivo e di partenza di Twister, occasione unica per poter conoscere la poetica di tutti e undici i vincitori del concorso che qui si presentano con opere autonome rispetto a quelle progettate e realizzate per Twister, capaci di riflettere la ricchezza della ricerca artistica contemporanea, libera di muoversi con linguaggi differenti, mai uguali, riconducibili ad un sentire che pone lo spettatore quale proprio principale interlocutore.
In mostra sarà possibile vedere gli esiti della ricerca ambientale di Carlo Bernardini, sviluppata sull’appropriazione dello spazio attraverso fili di luce; la potenza emozionale delle opere di Massimo Bartolini che respirano e vivono legandosi strettamente allo spazio nel quale sono collocate; la metamorfosi ossessiva delle forme di Loris Cecchini, che si riverberano l’una sull’altra rimandandosi continuamente; la poetica visiva della parola nelle opere di Mario Airò e Chiara Dynys; la messa in opera di un dispositivo che pone in relazione spazi e tempi lontani nell’intervento di Mme Duplok; l’impegno e la polemica dell’artista nelle opere di Ottonella Mocellin, Nicola Pellegrini e Marzia Migliora; il differente utilizzo e concetto della fotografia nelle opere di artisti complessi come Maik e Dirk Löbbert e Lara Favaretto; la sovrapposizione di culture distanti che si arricchiscono reciprocamente nell’opera video dell’israeliana Ofri Cnaani.
Differenti linguaggi e tecniche a confronto si trovano vicini alla GAM, a provare che la ricerca artistica contemporanea si muove nella realtà con uno sguardo sempre pronto a rimettersi in gioco.