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X - Il Museo e la decima edizione del Premio Gallarate tra ieri e oggi

24 marzo 2019–15 settembre 2019

La mostra

Questo progetto prende ispirazione, rielabora, approfondisce e ripropone le storie e i contenuti della decima edizione del Premio Gallarate, dedicato alle differenti tendenze che caratterizzarono la pratica artistica in Italia tra anni Sessanta e Settanta.
Tale edizione del Premio fu caratterizzata da cinque specifiche mostre realizzate fra il 1976 e il 1978. Ogni mostra fu dedicata a una tematica particolare, utile per mettere a fuoco alcune tra le riflessioni più sperimentali all’interno del dibattito del tempo.
L’idea di quel complesso progetto espositivo, ideato nel suo insieme da Silvio Zanella, fondatore del Premio, nacque come una sorta di reazione a uno dei momenti più complessi e delicati nella storia del Premio stesso: quello delle lotte socialie politiche attorno al 1968. In un contesto storico in cui anche i premi entrarono in crisi e la stessa Biennale di Venezia stava vivendo un momento di profonda contestazione, il Premio Gallarate rallentò le proprie attività, riducendole, di fatto, da un’unica edizione nel 1966, a cui seguì l’edizione del 1973. È vero che in quel momento di passaggio le energie di Silvio Zanella e dei promotori del Premio si concentrano tutte sull’apertura della Civica Galleria d’Arte Moderna, inaugurata nel 1966 contestualmente all’ottava edizione del Premio e nel 1970 trasferita nella sede storica di Viale Milano 21, situazione che portò inevitabilmente ad un rallentamento e a una crisi del Premio anche in termini di qualità e rilievo degli acquisti realizzati per la collezione.
La decima edizione del Premio Gallarate fu, di conseguenza, particolarmente ambiziosa. Si decise di suddividere l’edizione in cinque specifiche mostre da realizzarsi entro un arco di tempo di circa tre anni (tra il 1976 e il 1978). Ciascuna mostra nacque con un profilo critico e curatoriale estremamente definito e affidato ad alcuni tra i più importanti critici dell’epoca. Vide la partecipazione di un centinaio di artisti, permettendo al Premio Gallarate di reinserirsi nel dibattito critico dell’arte degli anni Settanta, e di aggiornare la collezione con opere estremamente significative.

Queste le cinque mostre realizzate:

Prima Mostra 1976
L’arte di contenuto politico e sociale
Seconda Mostra 1976
L’arte di ispirazione scientifica e tecnologica
Terza Mostra 1976
L’arte surreale, fantastica e del sogno
Quarta Mostra 1977
L’arte sperimentale dei nuovi mezzi espressivi e comunicativi
Quinta Mostra 1978
L’arte degli anni ‘60

In questa prospettiva, studiando gli archivi e i documenti del Premio, risulta interessante notare il dialogo tra le differenti posizioni critiche del tempo e il futuro successo che alcune idee ebbero a scapito di altre, la tipologia delle opere premiate, ma anche la partecipazione di artisti che poi, in ultima istanza, non furono acquisiti dal Premio per il museo, spesso per ragioni prettamente economiche piuttosto che critiche.
Su tutti ricordo Enrico Castellani, Giosetta Fioroni, Luciano Fabro (oltre a questi tre autori che parteciparono al Premio si possono elencare anche quelli che non riuscirono a partecipare del tutto, come Gilberto Zorio invitato da Lea Vergine nel 1977).
La mostra X . Il Museo e la decima edizione del Premio Gallarate tra ieri e oggi parte da quelle cinque mostre per capire se e come quelle cinque chiavi di lettura siano ancora strumenti utili per leggere, non solo l’arte di quegli anni, ma in modo più ampio la collezione del museo fino alle più recenti acquisizioni.
In un costante dialogo tra passato e presente l’ordine delle mostre è stato stravolto per consentire una lettura più ampia delle tematiche e accanto alle opere premiate sono stati posti in dialogo lavori storici e contemporanei che sviluppano, ampliano o completano la proposta che i diversi critici invitati fecero tra 1976 e 1978.