13 ottobre 2024–02 marzo 2025
La mostra
HYPERDESIGN
XXVII Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate
A cura di Chiara Alessi
13.10.2024 - 02.03.2025
HYPERDESIGN, XXVII edizione del Premio Gallarate, curata da Chiara Alessi, è riservata invece ai progetti e ai processi del design dopo gli anni zero intorno ad alcuni dei temi cruciali del nostro presente: sostenibilità e ambiente, sicurezza e lavoro, inclusività e relazione. I protagonisti di questo laboratorio aperto sono designer, collettivi, progetti etici e sociali: Acta Architect, Archeoplastica, CHEAP, D-Air Lab, Fondazione Tetrabondi Onlus e Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi Roma Tre, Formafantasma, Giacomo Moor e Liveinslums, Internoitaliano, Isinnova, Odoardo Fioravanti, Parasite 2.0, Sex & the City, Studio Folder, Arduino.
Nel luglio del 2001 i due lati delle barricate delle piazze genovesi erano idealmente occupati da uno scontro molto più vicino al design di quanto si possa pensare: quello tra la globalizzazione inarginabile da una parte e dall’altra la posizione riassumibile con il titolo di uno dei manifesti più importanti degli ultimi trent’anni, “No Logo” di Naomi Klein.
Se il Novecento si era chiuso con
le contraddizioni della delocalizzazione produttiva, l’inadeguatezza dello standard de “l’uomo medio” come centro della progettazione e la frammentazione linguistica degli stili che avevano marcato i vari decenni precedenti e che ora iniziavano a convivere in un non meglio precisato “periodo eclettico”, il nuovo millennio si apriva nel segno di un’euforia per l’accesso diffuso ai nuovi mezzi di produzione e
con l’avventura del design in territori che travalicavano competenze, interlocutori, materiali e tipologie tradizionali, cercando di articolare il proprio ruolo intorno ai temi cruciali del nostro presente: dall’auto-produzione al digitale, dal lavoro alle questioni di genere, dal clima alle disabilità.
Abbiamo scelto di raccontare questo hyper-design fatto di presenti plurali e possibili. Non solo i cosa, ma i come. Meno i chi e più i per chi.
L’allestimento affidato a Parasite 2.0 restituisce questa immagine di cantiere continuo. L’immagine grafica e tipografica a cura di Alessio D’Ellena, le sue frecce curvate e le sue virgole che sostituiscono i trattini
e i punti fermi ci invitano a una lettura non gerarchica e non cronologica del presente, a essere le domande più che a dare le risposte.