07 maggio 2006–09 luglio 2006
La mostra
La mostra dedicata a Gianni Bertini nasce da un incontro tra l'artista e Silvio Zanella nell'estate del 1993. In quell’occasione, dal dialogo dei due artisti, prende vita l'idea di una mostra dedicata proprio agli anni in cui Bertini faceva parte del Movimento Arte Concreta, ai suoi inizi ancora poco indagati, ai contatti con l'ambiente artistico milanese e italiano.
Dopo vent’anni, la mostra prende corpo, insieme a Luciano Caramel, e viene ampliata, andando anche a toccare gli anni che hanno immediatamente preceduto (1947) e seguito (1953) l'adesione di Bertini al M.A.C., diventando un'indagine inedita e accurata dei primi importantissimi inizi artistici di Bertini, a cavallo con il suo definitivo trasferimento a Parigi. È una mostra in linea con l’attività del museo, che sottolinea ancora una volta lo strettissimo legame con il M.A.C. e i movimenti sorti in Italia alla fine degli anni Quaranta.
L'artista
Gianni Bertini nasce a Pisa, dove si laurea in matematica pura. La sua prima mostra risale al 1946. Dall'espressionismo, passa al post cubismo giungendo sul finire del 1947 a una non figurazione di carattere generico.
Successivamente si accosta a opere di influsso dadaista e tra il 1948 e il 1949 dà vita ai Gridi. Alcune di queste opere vengono esposte nel 1949 in una personale al Palazzo alla Giornata di Pisa. L'accoglienza catastrofica riservata a questi lavori spinge l'artista verso il M.A.C. milanese, movimento a cui aderisce per breve tempo, ma molto attivamente.
Nel 1950, dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia si trasferisce a Milano e diventa redattore della rivista “Numero” di Firenze. Si avvicina all’astrattismo: ricorre all'uso dello smalto e realizza lavori impiegando la sgocciolatura, esposti nel 1951 alla Galleria Numero di Firenze, costituiscono la prima manifestazione di pittura informale mai realizzata in Italia. Vinta una borsa di studio, si trasferisce a Parigi e nel maggio del 1952 tiene la sua prima personale parigina alla Galerie Arnaud, dove espone anche nel 1953 e 1954.
Nel 1953 vince una seconda borsa di studio e parte per la Spagna. Ritornato a Parigi e nel 1957 partecipa al gruppo di Restany Espaces imaginaires. Espone con personali a Bruxelles, Copenaghen, Schiedam e Amsterdam. Nel 1960 si stabilisce a New York. Tornato a Parigi partecipa all'azione del Nouveau Réalisme, e nel 1961 viene celebrato in una ampia retrospettiva alla Lunds Kunsthalle in Svezia. Nel 1965 firma il primo manifesto della mec-art ed espone queste opere di riporto fotografico in molte città europee. Nel 1968 è presente con una sala personale alla Biennale di Venezia. In questi anni compie viaggi di studi in Senegal e successivamente in America Latina. Soggiorna a Buenos Aires ed espone al Cayc. Nel 1984 Parigi gli dedica una grande retrospettiva al Centre National des Arts Plastiques e l'anno seguente il Ministero della Pubblica Istruzione francese lo nomina “Chevaller dans l'ordre des Arts et Lettres”.