19 maggio 2002–23 giugno 2002
La mostra
Con la mostra di Vittorio Introini si apre un nuovo capitolo per il Museo, tradizionalmente attento all’evolversi delle arti visive dal dopoguerra ad oggi. È infatti la prima volta che la Civica Galleria ospita una mostra di architettura la quale, sebbene sia stata progettata e allestita privilegiando l'aspetto più descrittivo dell’architettura, conduce il visitatore ad affrontare problemi di metodo e di lettura delle opere assai diversi rispetto alla specificità di altri linguaggi legati alla pittura, alla scultura, ai disegni, alla grafica e ad altro.
In mostra sono esposti progetti e disegni dell'architetto che mettendo in risalto la sua capacità di inserire elementi architettonici in un contesto prevalentemente naturale, giocando con elementi luminosi e naturali, creando così un binomio in grado di esaltare sia gli elementi peculiari di un determinato luogo, sia quelli inseriti in un momento successivo dall'architetto stesso.
L'artista
Vittorio Introini nasce nel 1935, inizia la sua attività progettuale negli anni Sessanta, al tramonto del Movimento Moderno. La carica di innovazione e di cambiamento delle sue opere architettoniche e di design è data dal suo ricco background culturale e dall’ampiezza di riferimenti culturali e architettonici. Il suo linguaggio unisce diversi elementi, tra cui la creatività individuale, la soggettività dei sistemi compositivi e la conoscenza di nuovi materiali.
Assistente di Aldo Rossi alla Facoltà d’Architettura del Politecnico di Milano, ha svolto corsi e conferenze presso la Facoltà di Architettura di Genova, la Facoltà di Architettura di Pescara e presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Tra le mostre personali si ricordano: Palazzo Cicogna a Busto Arsizio nel 1993, Sala Paolini Nezzo ad Urbino nel 1997, Biblioteca Civica Palazzo Cornaggio Medici a Cassano d’Adda nel 1999 e Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio tra il 1999 e il 2000.