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Agostino Bonalumi

Carte 1960-2002

20 gennaio 2003–09 marzo 2003

La mostra

La mostra dedicata ad Agostino Bonalumi, una delle figure più significative della scena artistica italiana ed europea, si inserisce nel progetto Carta, corpo, colore curato da Silvia Pegoraro, che ha avuto inizio con la mostra di Giuseppe Spagnulo.
La mostra dedicata alle carte di Bonalumi, spesso mai uscite dallo studio dell'artista e dunque mai viste dal grande pubblico, intende tracciare un significativo e alternativo percorso lungo tutto l'arco della sua importante e diversificata ricerca artistica dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi. Un percorso, quello delle opere su carta e di carta, fortemente progettuale, in divenire, che pur offrendo continui rimandi alle grandi Opere-oggetto e agli Ambienti, evidenzia gli elementi di un procedimento interno costituito da superamenti, scoperte, passaggi intermedi, conquiste formali spesso perfettamente organizzate e autonome.
Non solo. Proprio le carte di Bonalumi danno ragione di una delle questioni più importanti e più dibattute riguardo la sua opera: la diversità e la complessità nella continuità. Le sue opere mantengono una coerenza di intenti ed anche di modalità operative, che le rendono uniche e fortemente caratterizzate persino nell'evoluzione temporale. D'altra parte, inconfutabile è anche la complessità delle opere dell'artista che si muovono sotto il segno dell'inquietudine e della sperimentazione.
“Mettere in crisi la continuità per realizzarla - afferma Bonalumi - sembra contraddittorio ma è il mio percorso. Correre sempre sul filo della contraddizione. È una continuità che diventa alla fine complessità. Ciò che dà il segno della continuità 

L'artista

Agostino Bonalumi nasce a Vimercate (Milano) nel 1935. Compie studi di disegno tecnico e meccanico. Pittore autodidatta, inizia a esporre giovanissimo. Tra il 1957 e il 1958 frequenta lo studio di Enrico Baj a Milano, dove conosce Piero Manzoni ed Enrico Castellani, con i quali espone nel 1958 in una collettiva a Milano presso la Galleria Pater. Insieme ai due artisti e a personaggi come Lucio Fontana e Gillo Dorfles, diventa animatore della scena culturale e artistica milanese. Al 1959-60 risalgono le prime “estroflessioni”, che segnano l’inizio della maturità dell’artista. I rilievi che si producono su campi monocromatici determinano strutture percettive di segno astratto. A questa sintesi fra rigore razionale e potente impatto sensoriale, Bonalumi è rimasto sempre fedele. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo Nuova Scuola Europea.
Arturo Schwarz acquista le sue opere e nel 1965 presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, con presentazione in catalogo di Gillo Dorfles. Nel 1966 inizia un lungo periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973, per le Edizioni del Naviglio, un’ampia monografia a cura di Gillo Dorfles.
Nel 1966 è invitato alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere, e nel 1970 con una sala personale. Segue un periodo di studi e di lavoro nei paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti dove si presenterà con una personale alla galleria Bonino di New York. Nel 1967 è invitato alla Biennale di São Paulo e nel 1968 alla Biennale dei Giovani di Parigi. Ha realizzato opere di pittura-ambientale quali Blu abitabile per la mostra “Lo spazio dell’immagine”, a Foligno (1967); nel 1968 Grande Nero, per una mostra personale al Museum am Ostwall di Dortmund; nel 1979, nell’ambito della mostra “Pittura Ambiente” a Palazzo Reale di Milano l’opera Dal giallo al bianco e dal bianco al giallo, dove l’ambiente considerato attività dell’uomo, è analizzato come attività primaria.
Nel 2001 gli viene conferito il Premio Presidente della Repubblica, e in quest’occasione l’Accademia Nazionale di San Luca gli ha dedicato una mostra retrospettiva nella sede di Palazzo Carpegna a Roma.
È stato invitato speciale alla mostra “Temi e Variazioni” alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia, dove ha realizzato “Opera Ambiente – Spazio trattenuto Spazio invaso" (luglio 2002): una installazione di eccezionale valenza percettiva, eseguita appositamente per la prestigiosa sede, che conferma la sua idea, espressa in vari scritti teorici di grande fascino: arte come tensione continua fra pensiero e realtà fisica. Nello stesso anno l’Accademia Nazionale di San Luca di Roma celebra con una personale il conferimento ad Agostino Bonalumi del Premio Presidente della Repubblica 2001 alla carriera. Nel 2003 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt presenta “Agostino Bonalumi. Malerei in der dritten dimension”.
Nonostante una malattia con cui convive ormai da tempo, Bonalumi, prosegue e lavora con assiduità sviluppando la sua ricerca fino agli esiti degli ultimi anni. Porta anche a compimento la realizzazione di un ciclo di sculture in bronzo su progetti risalenti alla fine degli anni ’60. Bruxelles, Mosca, New York e Singapore sono alcune delle capitali mondiali che ospitano sue personali nell’ultimo periodo di attività.
Nell’estate del 2013 collabora con entusiasmo alla realizzazione di una sua importante mostra a Londra di cui, purtroppo, non arriverà a vederne l’apertura. Agostino Bonalumi muore a Monza il 18 settembre 2013. Solo una settimana prima era al lavoro nel posto in cui si sentiva meglio al mondo: il suo studio.