TESTIMONIANZE
Il Premio e la Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate 1949-2000
Silvio Zanella
"Testimonianze", come vuole il titolo, non è solo il racconto, ricco di aneddoti e memorie, di quella straordinaria avventura che fu il Premio Nazionale di Pittura Città di Gallarate, ma anche il resoconto dettagliato e puntuale di cinquant'anni di arte italiana. Con la prima edizione del premio, inaugurata il 25 maggio 1950, si ponevano le basi di una costituente Civica Galleria d'Arte Contemporanea che nel tempo avrebbe svolto la funzione di strumento di costante aggiornamento culturale ed estetico.
L'idea di questo libro nasce dalla necessità di fare "il punto della situazione" di un progetto, consolidato dal tempo, ma che si trova ad affrontare sempre nuovi problemi per la propria sopravvivenza. Silvio Zanella, classe 1918, artista, poeta, design, architetto, promotore delle arti, nel lontano 1949 fu tra gli ideatori e sostenitori del premio, compito che non ha mai smesso di appassionarlo. (Ricordiamo che Silvio Zanella ha svolto l'incarico di direttore della Civica Galleria del 1966 al 1998 mentre attualmente, oltre ad essere presidente onorario del Premio, è Consulente del Centro Sistema Museale della Regione Lombardia) In queste pagine egli concretizza una precisa e dettagliata analisi dei fatti sociali, politici, ed economici che hanno accompagnato l'attività della galleria, supportata da un'ampia schedatura di dati technici e finanziari con i quali dà un resoconto del lavoro svolto. Più di cinquant'anni di attività sono tanti, ma l'impegno resta sempre quello di sostegno del ruolo del museo rispetto al territorio in cui è collocato.
"L'arte e la cultura estetica - sostiene Silvio Zanella - devono essere considerate non più un optional, ma uno dei pilastri portanti del mondo del lavoro, né più né meno della ricerca scientifica. Se l'evoluzione della società moderna ha raggiunto gli attuali livelli in parte lo si deve alla sequenza: scuola-università-cultura-scienza-progresso; il futuro della società postmoderna e postindustriale dipenderà anche dall'aggiunta a quella sequenza di altre due realtà e valori: arte-estetica. Al museo si deve oggi riconoscere quel ruolo che è già stato assegnato nel precedente secolo alla scuola: ben s'intende non in sostituzione o in concorrenza, ma ad integrazione."